Epifania: dove nasce e come si festeggia?

Il 6 gennaio la Befana visiterà le case dei bambini di tutta Italia. La vecchietta ha origini celtiche, ma esiste solo da noi! Come si festeggia l'Epifania nel resto del mondo?

Il sei Gennaio, dodici giorni dopo il Natale è per noi italiani il tradizionale giorno della Befana.  Una figura che si stacca completamente dagli altri personaggi e simboli tipici delle festività natalizie.  Scavando nella storia, scopriamo che per gli antichi greci, l’Epifania era l’azione di una divinità che, invisibile all’occhio umano, manifestava la sua presenza attraverso un segnale, o una visione, o un miracolo. 

Il termine epifania infatti letteralmente tradotto vuol dire “apparizione, manifestazione”L’Epifania nel IV secolo coincideva con la festa per la nascita di Cristo che si festeggiava il giorno 6 gennaio. Ma a seguito della decisione dell’ Imperatore Costantino di anticipare la festa cristiana del 6 e di farla coincidere con la festa del Natale del Sole pagano del 25 dicembre, si creò una difformità di rituali.

 

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La Chiesa Cattolica allora “riempì” la festa del 6 gennaio con l’arrivo dei Magi, e la chiamò festa dell’ Epifania. Secondo alcuni studiosi la parola Epifania nel corso del tempo, in particolare in Toscana, è stata modificata dalla lingua locale in Befania e poi Befana. A Firenze nel 1400 si usava festeggiare l’Epifania rievocando l’ultima tappa del viaggio dei Magi con  cortei-processioni spettacolari, ma con ridotta valenza religiosa.

Ma come nasce la figura della vecchietta? La leggenda racconta che la Befana nel periodo della nascita di Cristo rifiutò di uscire di notte con i pastori per andare a trovare il bambino appena nato nella grotta. Ci si recò il mattino successivo, provvista di doni, ma quando arrivò non trovò nessuno. Così da quel giorno il suo vagare non conosce sosta, impegnata a far visita ai bambini di tutto il mondo nel tentativo di trovare Gesù. Gli studiosi delle tradizioni etnico-popolari fanno notare come la Befana conservi anche un tratto ambiguo, quasi da strega. Si suppone che essa possa avere qualche sorta di legame  con la “vecchia” che si brucia in piazza per festeggiare la fine dell’anno: un simbolo della ciclicità del tempo che continuamente finisce e ricomincia.

 

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Ma la tradizione della bruciatura di fantocci si perde nella notte dei tempi, e discende da tradizioni magiche precristiane, prima di fondersi con elementi folcloristici e cristiani.
E’ infatti una tradizione dei popoli celtici, che erano insediati in tutta la pianura padana e su parte delle Alpi.  I Celti celebravano riti (officiati da maghi-sacerdoti chiamati druidi) durante i quali grandi fantocci di vimini venivano dati alle fiamme per onorare divinità.

Attualmente il sei gennaio si festeggia in diversi modi nel mondo, evidenziando come la tradizione della vecchietta a cavallo della scopa con i vestiti stracciati esista solo in Italia.
Ad esempio in Francia nel giorno dell’Epifania si usa fare un dolce speciale, all’interno del quale si nasconde una fava. Chi la trova diventa per quel giorno il re o la regina della festa. 

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In Islanda il 6 gennaio viene chiamato il tredicesimo, poiché da Natale fino a questa data trascorrono 13 giorni. I festeggiamenti iniziano con una fiaccolata, alla quale partecipano anche il re e la regina degli elfi. A metà strada arriva anche l’ultimo dei Babbo Natale, il tredicesimo (il primo Babbo Natale arriva l’11 dicembre e poi ne arriva uno ogni giorno fino a Natale, poi dal 25 dicembre in poi ne va via uno al giorno). Tutto ha fine con un falò e fuochi d’artificio.

In Spagna la sera del 5 gennaio i bambini attendono i doni dei Re Magi e mettono davanti alla porta un bicchier d’acqua per i cammelli assetati e anche qualcosa da mangiare e una scarpa. In molte città si tiene un corteo durante il quale i Re Magi sfilano per le vie su dei carri riccamente decorati.

Anche in Germania i Re Magi sono protagonisti. Le persone di religione cattolica vanno a messa. Ma il 6 Gennaio non è un giorno festivo, si lavora come al solito e i bambini vanno a scuola. In Romania i bambini attendono l’arrivo dei re Magi e il 6 gennaio propongono racconti in cambio di qualche spicciolo. In Ungheria i bambini si vestono da Re Magi e poi vanno di casa in casa portandosi dietro un presepe e in cambio ricevono qualche soldo. In Russia torna protagonista una figura simile alla nostra befana, chiamata “Babuschka”, una vecchietta che, accompagnata da un certo Padre Gelo, distribuisce regali a tutti i bambini.

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