Natale nel mondo: le tradizioni più famose

Sapete che in Scandinavia preparano un alberello decorato anche per gli uccelli? E perchè a Natale si regalano vischio ed agrifoglio? Alla scoperta delle curiosità e le leggende legate a uno dei periodi festivi maggiormente sentiti
Racconta Plinio il Vecchio: “Nel sesto giorno dopo il solstizio d’inverno i druidi si avvicinavano alla quercia indossando vesti candide e conducendo alla cavezza due tori bianchi. Il capo dei sacerdoti saliva sull’albero e usando un falcetto d’oro tagliava i rami del vischio che venivano raccolti in una pezza di lino immacolata, prima che cadessero a terra”. 

Una leggenda nordica che nasce nella saga de “L’anello dei Nibelunghi” racconta che il figlio del dio Odino fu ucciso dal rivale con una freccia fatta con un ramo di vischio. La moglie di Odino pianse e le sue lacrime sul vischio si trasformarono in bacche bianche come perle (il cristianesimo le interpretò come le lacrime di Maria). Il figlio di Odino cadde sull’agrifoglio, trafitto dalla freccia: il suo sangue sparso punteggia per sempre la pianta di bacche rosse (cambiate come ricordo del sangue di Gesù).

Decorazioni e addobbi di Natale

Già nell’antichità i druidi usavano il vischio per ottenere infusi e pozioni medicamentose, al fine di combattere malattie ed epidemie che flagellavano e decimavano le popolazioni del tempo; presso di loro, infatti, il vischio era conosciuto come la pianta in grado di guarire da qualunque malattia, una vera panacea. E ancora oggi viene considerato di buon auspicio e si ritiene che baciarsi sotto il vischio porti fortuna.
Il vischio è quindi una pianta ornamentale che troviamo nel periodo natalizio nei paesi del Nord Europa, dalla Germania in su, e viene appeso sulla porta di ingresso per propiziare la buona sorte con l’inizio del nuovo anno.

In Svezia le case sono decorate con oggetti in legno come pupazzetti, Santa Claus con la slitta, renne, pupazzi di neve e i buonissimi biscotti allo zenzero – ginger biscuits – che in questo periodo dell’anno si vestono a festa con fiocchi e decorazioni varie in zucchero colorato.
Bellissima la festa di Santa Lucia che preannuncia il Natale e si celebra il 13 dicembre. La figlia maggiore all’interno della famiglia si veste come Santa Lucia, cioè con una tunica bianca, una cintura rossa e in testa una corona con delle candele accese, porta un vassoio con dei dolci che offre a tutta la famiglia.

Le origini dei simboli del Natale

In Messico durante la settimana di Natale si organizzano in tutto il Paese processioni che ricordano il pellegrinaggio di Giuseppe e Maria in cerca di un riparo per far nascere il Bambin Gesù. Ad accompagnare queste processioni ci sono tantissimi bambini che bussano di porta in porta chiedendo un riparo per il piccolo Gesù. Alla fine di queste processioni vengono organizzati pranzi faraonici durante i quali si rompono le “pentolacce”, pentole fatte di cartapesta appese al soffitto piene di dolci e frutta.

In Spagna a Barcellona c’è una grande festa il 28 dicembre con l’arrivo dei Los Reyes, dei Re Magi, che portano i doni ai bambini.
La cavalcata di questi superbi cavalieri parte dal mare per finire poi nel Parco della Cittadella, attraversa la città e adulti e bambini attendono il passaggio dei carri addobbati e dei re Magi per avere dolci e caramelle.

In Argentina il 24 dicembre è piena estate, si mangia l’asado, la carne alla griglia, rigorosamente in giardino, poi si brinda con lo spumante. I regali per tradizione li portano i Re Magi e i bimbi lasciano uno scarpone fuori dalla porta per riceverli, dell’acqua fresca e dell’erba per i cammelli.

Natale nel mondo: a tavola con la tradizione

In Gran Bretagna è molto in voga il Calendario dell’Avvento per i più piccini: a cominciare dal 1 dicembre, fino al 25, ogni giorno una finestrina nasconde una sorpresa in tema con il Natale, fino ad arrivare al giorno fatidico.
La sera della Vigilia i bambini appendono al camino le calze per Santa Claus e per ringraziarlo dei regali lasciano un bicchiere di latte e un dolce – mince pie, – e per la renna Rudolph una carota. Nei Paesi Anglosassoni Rudolph è la renna preferita da Santa Claus, quella più fidata che è alla testa della sua slitta.
Il giorno di Natale, alla fine del pranzo, si mangia il Christmas Cake o il Christmas Pudding e alle 15 ci si riunisce davanti alla tv per ascoltare il discorso della Regina.

In Romania durante il regime comunista le famiglie cattoliche cercavano di festeggiare il Natale in maniera nascosta, per evitare rappresaglie da parte del regime. L’albero di Natale veniva decorato con bastoncini di zucchero e dolcetti, i bambini ricevevano in regalo mele e mandarini e se i genitori potevano permetterselo anche piccoli giocattoli. La festa più grande era riunirsi con tutti i parenti e poter partecipare alla Messa di mezzanotte.

Regali di Natale: le regole antistress

In Polonia il pranzo di Natale è di 12 portate e si lascia sempre un posto in più in tavola, in caso arrivi un ospite inatteso. In molte case ancora oggi si allestiscono dei covoni di paglia nei quattro angoli di una stanza, in memoria della stalla dove nacque il Bambino Gesù.

In Finlandia, oltre al tradizionale albero, viene preparato all’esterno delle case, di solito in giardino, un secondo alberello per gli uccellini. Si tratta di un covone di grano legato ad un palo e addobbato con semi appetitosi. Così anche gli uccellini possono far festa il giorno di Natale.

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